domenica 19 dicembre 2004

Il pacco-bara

Ogni tanto penso a come sarebbe bello regalare qualcosa fatto con le proprie mani, uno di quei lavori che porti avanti per mesi, nei ritagli di tempo, magari la sera invece di guardarti un film. E mentre crei qualcosa pensi ai tuoi problemi, a cosa farai domani, a tutto quello che l'oroscopo ti diceva di fare e che invece non hai fatto...e soprattutto pensi alla persona che riceverà quel regalo. Ai suoi occhi che guarderanno quell'oggetto e al suo sguardo quando capirà che non è un oggetto comperato. Forse quella persona non saprà mai quanto lavoro c'è voluto, forse si immaginerà solo una piccola parte dei tuoi pensieri dietro a quell'oggetto, ma sicuramente sarà difficile che lo dimentichi. Anche se non era natale, ricordo ancora il regalo che Diego preparò per Juliette, quest'estate.
Diego al lavoro sulla maschera.
Voleva farle una sorpresa per il suo compleanno, era da un po' che ci pensava. C'era un'idea in particolare che gli frullava in testa: una maschera che ricordasse il carnevale, le feste alla eyes wide shut e i riti tribali africani, o qualcosa del genere. Ma quando cominciò a lavorare con la cartapesta, lo ammetto, non avevo molta fiducia nella riuscita di quell'impresa. Poche settimane dopo, però, me lo vidi comparire davanti all'uscio di casa con quell'affare nero in testa, e capii che avevo sbagliato, perchè c'era riuscito. Si mise in posa in camera mia, orgoglioso di quell'abilità manuale che è la cosa che più gli invidio, visto che io al massimo so incollare qualche foto in un collage... Ma allora non pensavo neanche lontanamente che avrebbe preparato un'altra cosa ancora più eccezionale di quella maschera.
Diego prova la maschera nella mia mansarda.

Certo, tante volte parlando di pacchetti da spedire avevamo immaginato qualcosa di simbolico. Che ne so, un pacchetto d'addio come se fosse la tomba di un amore, per esempio, era stato più volte un argomento delle nostre conversazioni da sbronzi, ma allora era stata più un'ardita metafora che un progetto da realizzare concretamente. Anche perchè la persona a cui mandi una cosa del genere, se non è preparata, potrebbe non prenderla troppo bene. E così quando mi annunciò di aver preparato un pacco postale a forma di bara modellando del cartone che avevamo raccolto assieme un venerdì sera (a Udine è il giorno in cui i negozi lasciano fuori dalla porta i rifiuti della settimana) rimasi a bocca aperta. Ancor più quando lo vidi. E pensare che erano solo degli innocui contenitori della Benetton, fu la prima cosa che pensai. Subito dopo immaginai la faccia della signorina del Mail Boxes di Udine, quando si vide consegnare da questo ragazzo gentile una piccola bara bianca, che da lontano poteva sembrare in tutto e per tutto una bara vera. Forse all'inizio sarà stata sfiorata dall'idea di obiettare qualcosa tipo: 'no, guardi che il traffico di corpi umani è proibito'. Ma poi magari, avvicinandosi, avrà pensato allo scherzo di un simpatico burlone. E invece non era nessuna delle due cose, ma lei non poteva saperlo. In quel pacco, come nel suo contenuto, c'era una piccola ma allo stesso grande parte dell'immaginario di Diego. Una porta per entrare nel suo mondo, un po' spaventoso e un po' grottesco, come in quei film horror horror talmente esagerati che fanno ridere. Ma è un prendersi gioco della vita, più che della morte, perchè la morte è sempre trattata con rispetto, quasi con una punta di ammirazione. E' tutto l'affanno che la precede, semmai, che ci farà sorridere, quando saremo vecchi.
Il pacco-bara.


No, non era uno scherzo di cattivo gusto, o una bravata. Era solo un modo, originale forse, di descriversi, di comunicare e, perchè no, di sedurre. Certo, dipende sempre da chi si vuole realmente sedurre. Le armi della seduzione potenzialmente possono essere infinite, ma quando se ne sceglie una bisogna sempre pensare se servirà più ad ottenere lo scopo che ci siamo prefissati o a esprimere come siamo fatti veramente. Di solito le persone come me e Diego si preoccupano di più del secondo aspetto, e forse è proprio a causa di questo conflitto tra lo scopo e i mezzi utilizzati per ottenerlo che ultimamente le nostre fortune con le donne sono, diciamo così, altalenanti. Ma che gusto ci sarebbe a sedurre qualcuno senza poter poi raccontare ai nostri bambini quanto eravamo stupidi allora e, perchè no, innamorati.
Il pacco-bara giunto a destinazione.

7 commenti:

  1. :) che pazzi!!!li

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  2. diego,pingu,vegognatevi!

    P.S. chi scrive vergogna al posto mio???sono sempre io a scriverlo!!!

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  3. gagliardo; ahimè SE saremo vecchi non quando...

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  4. quando sto pacco farà la polvere in una soffitta umida, le mie ossa non diranno nulla di me.. non credo di tenerci a raccontare in giro le cazate che facevo da giovane.. Diego

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