mercoledì 18 agosto 2004

Love story

E' estate, i ragazzi della mia età dovrebbero uscire con gli amici e andare nei posti dove si beve qualcosa e si balla, magari per conoscere qualche ragazza da corteggiare, e invece se qualcuno mi chiedesse quali sono le ultime persone con cui mi sono trovato a chiacchierare, così per caso, senza averle mai viste prima, penserebbe che c'è veramente di che preoccuparsi. Non me n'ero mai accorto, ma ultimamente Udine di notte, pur essendo una tranquilla città di provincia, si riempie di sbandati, di fricchettoni, di personaggi da fiaba...
Qualche sera fa ho incontrato un vecchiettino ubriaco e senza denti. Stava importunando dei ragazzi seduti fuori da un bar quando ha visto me e il mio amico Diego e ha cominciato a seguirci. Aveva una bella bicicletta, e un sacchetto di plastica in cui teneva qualche lattina di birra e una polaroid. Ogni tanto borbottava frasi incomprensibili su sua moglie e sul suo cane, morti da poco, e poi ad un tratto scoppiava a ridere. Parlava da solo con due toni di voce completamente diversi, come un indemoniato. Mi faceva ridere quando prima diceva qualche porcheria e poi, cambiando voce per simulare la disapprovazione degli altri ragazzi seduti lì vicino, gridava rivolto a sè stesso: "Che cosa hai detto?", e un attimo dopo, tornando in sè, con la sua voce normale, "Chi? Io? Noooo". E poi rideva, e ci guardava come se volesse dire che tra di noi ci capivamo, gli altri li stava solo prendendo in giro.
Dopo aver diviso con noi le sue birre, ha voluto assolutamente farci due foto con la sua polaroid. Ci ha detto di conservarle, perchè le persone muoiono, ma le fotografie durano per sempre, e quelle fotografie ci avrebbero ricordati come eravamo in quel momento, anche da vecchi, anche dopo la nostra morte. Forse pensava alle foto di sua moglie, chissà.

La prima foto non era venuta granchè, e la seconda si è un po' rovinata
a causa delle sue mani poco ferme, mentre si asciugava.

Ferragosto poi, invece di passarlo in coda per andare al mare, l'ho passato in casa, disteso sul divano, anche perchè il giorno prima avevo fatto l'alba. In quel caldo pomeriggio non c'era niente di meglio di "Love story", su Rai 3, per tenermi compagnia. Una storia d'amore strappalacrime tra una dolcissima e fiera ragazza di famiglia modesta e un ricco rampollo che si ribella al padre pur di sposarla. Si conoscono, si stuzzicano, si piacciono, si amano superando mille difficoltà, finchè lei viene colpita da un male incurabile, l'unica cosa contro la quale la loro volontà non può far nulla. Pur essendo tutto pateticamente scontato, devo ammettere che lei è davvero commovente quando gli parla per l'ultima volta, sdraiata sul letto dell'ospedale, morente:

Jenny: Non fa male, Oliver, davvero, è come cadere in un burrone al rallentatore.
Solo che vorresti aver già toccato il fondo, capisci?
Oliver: Si
Jenny: Balle, tu che ne sai, non sei mai caduto in un burrone.
Oliver: Si, come no. Quando ho incontrato te.

E' difficile sopravvivere ai ricordi, per Oliver come per il vecchietto ubriaco. Anche se lui ci ha confidato, in un attimo di debolezza, che ogni tanto dà 10 euro a una donna, perchè gli tenga compagnia...ma si vogliono bene e sono amici, ha tenuto a precisare. Forse anche Oliver, col tempo, si sarà ripreso dal suo dolore, magari si sarà rifatto anche lui una vita con qualcun'altra, ma ogni tanto sicuramente gli sarà riaffiorata alla mente l'immagine di Jenny, bellissima, che lo guarda pattinare sul ghiaccio, in una New York sotto la neve.

La più bella storia di amore e morte però resta per me quella che ha per protagonista Bess ne "Le onde del destino" (il titolo originale è "breaking the waves"). Un'unione talmente profonda da sconfinare nella follia, finchè i ruoli (del malato e di chi lo assiste) si rovesciano, nel più meraviglioso dei miracoli. Un film che alla fine, pur in modo diverso da "Love story", porta lo stesso messaggio: quando ami davvero qualcuno come te stesso non importa chi dà o chi riceve, chi è malato e chi è sano, chi è ricco o chi è povero. Il destino dell'uno è anche il destino dell'altro.

Certo, chiunque ha paura di ciò che non può controllare perchè non dipende solo da lui. Ma quando qualcuno sceglie di rinunciare davvero a una parte di sè per qualcun altro, come Bess e Oliver, sa che quella parte non ritornerà mai più indietro, perchè rimane legata a un corpo, a un volto, o a un ricordo lontano ma che dura per sempre, come una polaroid.

8 commenti:

  1. Le Onde del Destino è stato un film che mi ha davvero colpita...Ma dove le prendi le immagini?

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  2. Uhm, quelle dei film di solito le prendo dai film stessi, in dvd e divx, oppure più raramente da google immagini :)

    questa l'ho presa dal film

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  3. la più bella storia d'amore e morte, ti sbagli, sta in un libro. Guerra e pace. e i protagonisti sono la giovane Natascia e il principe Andrej.

    rosa

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  4. Le onde del destino è un film piuttosto maschilista, bello lui quando la manda a prostituirsi. Proprio un'unione profonda e un bel miracolo!

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  5. beh su guerra e pace non posso dire niente, ma qui parlavo solo di film, e in particolare di film in cui ci sono una persona malata e una che la assiste.

    Per quello che riguarda le onde del destino, beh, mi riferivo sicuramente più a lei che a lui quando parlavo di unione profonda, e in ogni caso non parlerei di maschilismo, nonostante la società in cui è ambientato il film fosse profondamente maschilista.

    Lui, imbottito di medicine e dopo un trauma cranico così grave, non credo fosse perfettamente in grado di intendere e di volere, come si fa a giudicarlo con leggerezza...

    Dire poi che non lui, ma il film stesso è maschilista lo trovo ancora più assurdo, visto che l'indiscussa protagonista è una donna che grazie al suo (pur folle) sacrificio riesce a compiere un miracolo, andando pure contro le leggi religiose (quelle sì maschiliste) del luogo in cui vive.

    L'unico uomo protagonista, poi, sta per tre quarti di film su un letto senza quasi riuscirsi a muovere. Se c'è una metafora da cogliere, in tutto questo, non è proprio la superiorità dell'uomo sulla donna...

    Semmai a me Bess ha ricordato Maria Maddalena, che è stata spesso additata come prostituta in base a un'errata interpretazione del vangelo, mentre in altri vangeli apocrifi diventava la compagna di Gesù. Ne 'le onde del destino', questo equivoco viene sicuramente risolto a favore della seconda ipotesi...

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  6. se invecchio divento come il vostro anziano. cioè, lo so già.

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  7. Per me rimane un film prevedibile, che gioca sull'ambivalenza peccato-purezza, un pò invasato e gratuito. Poi gusti son gusti. Vedere una minus che si fa "guidare" dal povero marito imbottito di medicine mi fa un pò di tristezza.

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  8. ok pingu, la smetterai una volta buona di credere alle storielle del tipo "l'amore esiste, davvero, l'ho provato, è molto bello". Sappiamo entrambi che la verità è bel lungi dall'essere questa. Disilluditi amico.

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