lunedì 20 settembre 2004

Settembre

Amo molto il mese di settembre, da qualche anno. Forse perchè le mie ultime estati non sono mai state come dovevano essere, secondo i miei piani (ma come spesso accade i piani possono fallire, diceva Morrissey in una vecchia canzone degli Smiths). E così settembre diventa il mese che annuncia un nuovo anno pieno di allettanti promesse, ma allo stesso tempo non può non ricordarmi altri anni e altre allettanti promesse, per la mia personale filosofia di vita che non contempla il guardare avanti se non ci si guarda prima indietro.

Sarà che le giornate si allungano, le prime foglie ingialliscono e io posso finalmente ricominciare ad ascoltare canzoni tristi senza che il sole fuori mi faccia sentire in colpa (anche se nell'estate del 1995 consumai Closer dei Joy Division...). Se poi provo a pensare alle canzoni che parlano di settembre, quasi tutte parlano di ricordi.

Da Simon e Garfunkel in "april come she will"...

August die she must,
The autumn winds blow chilly and cold.
September I'll remember,
A love once new has now grown old.

...a Barbara, in "septembre"...

Les fleurs portent déjà les couleurs de Septembre
Et l'on entend, de loin, s'annoncer les bateaux.
Beau temps pour un chagrin que ce temps couleur d'ombre.
Je reste sur le quai, mon amour. A bientôt.

...dai R.E.M. di "nightswimming" (nightswimming, remembering that night / september's coming soon) a "melancolie in settembre" di Peppino di Capri (solo un ricordo forse un po' sfuocato / è tutto quello che mi resta di te), fino allo standard "september in the rain" (the leaves of brown / came tumblin' down / remember). E ne potrei elencare tante altre, senza essere smentito neanche dagli insospettabili Earth wind & fire, che in "september", che pure è una canzone allegra, cantano: "say do you remember / dancing in september".

Ma la canzone che per me più di tutte rappresenta il settembre è senza dubbio "September's not so far away" dei Field Mice. Erano in una Tdk C90 di mio fratello, una compilation di singoli della Sarah Records che gli aveva registrato un suo amico. Di solito le cassette gliele rubavo così, senza un ordine preciso. D'estate frugavo spesso nel suo archivio e ne prendevo una pila, una decina circa, da ascoltare mentre leggevo sul letto. Così per caso, un pomeriggio, mi innamorai di questo gruppo, prima ancora degli Smiths, prima ancora dei New Order (anche perchè le loro cassette non le avevo ancora sentite...). La canzone che avevo ascoltato allora, neanche a dirlo, parlava di settembre, e di ricordi.

"I will I'll always remember, the days and nights we spent together
the happiness of being with you, the sorrow of parting from you
More than a hundred miles away, you live, and sure I'll love you always
seeing you again was heaven, now you're gone again and it's hell.

September's not, september's not so far away

I will never again ask you if there, if there is any chance
I understand you wanting to be, wanting to be totally free.
I hope every call is from you, I'm not convinced I should not love you.
I am merely missing you so, wanting to be kissing you so

September's not, september's not so far away"

Non ero abituato ad ascoltare delle canzoni con quei testi, dei testi talmente semplici che potevo capirli senza sapere l'inglese, dei testi in cui chi scriveva si metteva a nudo così tanto che quasi mi venivano i brividi, a pensare di far ascoltare quelle cose a qualcun altro. Le canzoni che avevo sentito fino a quel momento avevano delle parole dietro alle quali nascondersi, da interpretare, mentre queste erano lettere scritte dopo essersi asciugati le lacrime sul cuscino (per citare una vecchia canzone di David Bowie) ed erano davvero imbarazzanti, e per questo più coraggiose di qualsiasi cosa avessi ascoltato prima.

Quando ho sentito "september's not so far away" ho pensato che quella canzone diceva cose che non avrei mai avuto il coraggio di dire o di scrivere a nessuno, per pudore forse, con parole che nella loro semplicità racchiudevano la realtà delle cose, dalla quale spesso fuggiamo per paura di sembrare ridicoli, patetici, incompresi.
Così, qualche tempo dopo, quando mi trovai a dover fare una cassetta C90 per conquistare quella che sarebbe diventata la mia prima ragazza, decisi di registrarle anche una canzone dei Field Mice, e le misi dentro la cassetta anche il testo. L'avrebbe tradotto anche un bambino, ma era soltanto per farle capire quello che avrei voluto essere per lei, se me ne avesse dato la possibilità.

Quella canzone era "if you need someone".

If you need someone
to hold you when you are afraid
I'll hold you
If you need someone
to make you happy when you're sad
I'll try to
If you need someone
to tell you everything's going to be all right
I can do that
If you need someone
to make you feel safer than safe
I'll try to
If you need someone
to comfort you when tears roll down your face
I'll do all I can
If you need someone
to make you feel any danger is far away
I'll do what I can..
If you need someone
to tell you everything's going to be all right
I can do that
I can do that
I can

11 commenti:

  1. bè, con le canzoni si possono dire tante ma tante cose.....

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  2. le canzoni sanno regalare emozioni e possono essere delle belle colonne sonore alla nostra vita...

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  3. nell'ultima foto ci sei tu, a torso nudo?
    rosa

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  4. quella foto non ho idea di come sia stata fatta, avevo la macchinetta attaccata alla porta usb sul tavolo e quando ho visto le foto c'era anche questa, ma non ricordo di averla fatta e poi, come si vede dal riflesso, ero davanti al pc, una sera di poco tempo fa. l'autoscatto lo escludo, e quindi, boh, l'avrà fatta da sola...
    però mi piaceva, sa di vecchio e polveroso. e nel riflesso mi si vede, come in uno specchio distorto :)

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  5. e dov'è ke ti si vede nel riflesso?

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  6. ALESSIO!! i FIELD MICE!! tu così mi uccidi.....

    dj nepo

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  7. ex-otago: please come back, september

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  8. ti conosco, mascherina :)

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  9. direi di no.
    alessio, urge intervento!
    che poi commento raramente ma leggo sempre.

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