mercoledì 5 maggio 2004

La corona di arianna

In una giornata di pioggia come questa la colonna sonora ideale è il nuovo ep dei Clientele, l'Ariadne ep, e in particolare il pezzo "Ariadne sleeping", di solo piano, che come stile mi ricorda Erik Satie.

Questa è la bellissima copertina di Suburban Light, il mio disco preferito dei Clientele.

L'idea dell'Ariadne ep è venuta ai Clientele dopo aver visitato una mostra dedicata al mito di Arianna nell’arte di De Chirico, all'Estorick Collection of Modern Italian Art di Londra nel 2003.
Il soggetto di una serie di dipinti di De Chirico è infatti una scultura di donna dormiente, ripreso da un marmo romano dei Musei Vaticani, a sua volta copia di un originale ellenistico, che raffigura Arianna abbandonata sull’isola di Dia da Teseo.

Arianna, innamorata di Teseo, tradì suo padre Minosse pur di aiutarlo a uscire dal labirinto dove aveva ucciso il Minotauro. Teseo salpò via con lei, dopo averle promesso il suo amore, ma non appena ebbero raggiunto l'isola di Dia, lui l'abbandonò. E' proprio il motivo di Arianna malinconica, abbandonata dall'amante sulla spiaggia deserta di Dia (oggi Naxos), che ricorre in alcuni quadri di De Chirico, come il famoso "Melanconia" (1912).

Una delle tante versioni del mito racconta che la profonda disperazione di Arianna durò sino a quando non conobbe Dioniso. Il dio si intenerì alla vista della fanciulla afflitta e la volle sposare.
Afrodite diede ad Arianna come dono nuziale una corona, che Dioniso per la felicità dopo la cerimonia lanciò tra le stelle, dove rimase per ricordare perennemente la loro storia d'amore.
La corona australe è infatti ancora lì, non a caso proprio vicino al sagittario, il mio segno, assieme al quale è spesso raffigurata.


Ovidio nelle Heroides immagina che Arianna, nella solitudine di Naxos, scriva una struggente lettera a Teseo, invocandone il ritorno. Nella mente di Arianna riecheggiano ancora le parole di lui, alle quali lei aveva creduto incondizionatamente:


Allora mi dicevi:
«Giuro su questi stessi pericoli, che sarai mia finché entrambi vivremo».
Viviamo, e non sono tua, Teseo.

2 commenti:

  1. [...]
    Nessuna donna più creda al giuramento di un uomo, nessuna donna più speri nella sincerità dei suoi discorsi.
    fino a che il suo capriccio desidera qualcosa, allora giuramenti non teme, promesse non risparmia: ma appena il voglioso istinto sia saziato, allora la parola data non conta, e non è niente lo spergiuro.
    [...]

    il lamento di arianna
    i carmi, catullo.

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  2. ho dimenticato la mia firma.

    r.i.

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