mercoledì 12 maggio 2004

La notte

Adoro quando nei film leggono delle lettere, forse perchè mi piace scriverle.
Ne 'la notte' di Antonioni i protagonisti sono una coppia in crisi, senza dialogo, consumata dalla noia e dall'abitudine. Lui è uno scrittore che sta diventando ormai famoso, e una sera vengono invitati a una festa dove entrambi sono attratti dalla possibilità del tradimento, ma per motivi diversi non succede niente. Finita la festa, all'alba, si ritrovano a parlarsi, quando non possono più evitarlo, e quando forse ormai è troppo tardi. Ad un tratto Lidia (Jeanne Moreau) tira fuori dalla borsa una lettera e comincia a leggerla a Giovanni (Marcello Mastroianni), che all'inizio non capisce esattamente di che cosa si tratti...

'Stamane tu dormivi ancora quando mi sono svegliato. A poco a poco, uscendo dal sonno, ho sentito il tuo respiro leggero, e attraverso i capelli che ti nascondevano il viso ho visto i tuoi occhi chiusi, e ho sentito che la commozione mi saliva alla gola, e avevo voglia di gridare e svegliarti perchè la tua stanchezza era troppo profonda e mortale. Nella penombra, la pelle delle tue braccia e della tua gola era viva, e io la sentivo tiepida e asciutta. Volevo passarvi sopra le labbra, ma il pensiero di poter turbare il tuo sonno e di averti ancora sveglia tra le mie braccia mi tratteneva. Preferivo averti così, come una cosa che nessuno poteva togliermi perchè ero il solo a possederla. Una tua immagine per sempre.

Oltre il tuo volto vedevo qualcosa di più puro e di più profondo in cui mi specchiavo. Vedevo te, in una dimensione che comprendeva tutto il mio tempo da vivere, tutti gli anni futuri e anche quelli che ho vissuto prima di conoscerti, ma già preparato ad incontrarti. Questo era il piccolo miracolo di un risveglio, sentire per la prima volta che tu mi appartenevi non solo in quel momento, e che la notte si prolungava per sempre, accanto a te, nel caldo del tuo sangue, dei tuoi pensieri, della tua volontà che si confondeva con la mia. Per un attimo ho capito quanto ti amavo, Lidia, ed è stata una sensazione così intensa che ne ho avuto gli occhi pieni di lacrime. Era perchè pensavo che questo non dovrebbe mai finire, che tutta la nostra vita dovrebbe essere per me come il risveglio di stamane. Sentirti non mia, ma addirittura una parte di me.

Una cosa che respira con me, e che niente potrà distruggere se non la torpida indifferenza di un'abitudine, che vedo come l'unica minaccia. E poi ti sei svegliata, e sorridendo ancora nel sonno mi hai baciato, e ho sentito che non dovevo temere niente, che noi saremo sempre come in quel momento, uniti da qualcosa che è più forte del tempo e dell'abitudine.'



La stessa lettera che un tempo era stata la promessa del loro avvenire,
ora era la certezza che il loro amore era finito per sempre.

6 commenti:

  1. post da applausi.
    sono un tuo fan.
    (nepo)

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  2. andrò contro la tua volontà, ma pubblicizzerò il tuo blog ogni volta che ne avrò l'occasione.
    non fare l'egoista. scrivi bene, sai emozionare con i giusti accostamenti di testo, immagini visive ed evocate. frivolezze e sentimenti profondi. oh pingu, SMACK!

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  3. e poi non dovresti ringraziarmi perchè ti costringo a fare dei cineforum seri??grande Antonioni ieri sera con calice di Porto!
    fabio

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  4. chiaro!!Il Porto è molto da cineforum...comunque tu ieri sera se non fossi stato ebbro non avresti superato la prima mezz'ora di silenzi protratti di Antonioni.
    fabio

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  5. pingu, quasi quasi mi metto a piangere ora. :')
    però cavolo, io non posso leggere 'ste cose. Sono un sensibilone in fondo...

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  6. grandiosa citazione,da vero cinifilo,pieno di stile.davvero.

    l'altro giorno ho visto Adele H.una storia d'amore,del mito Truffaut.
    tu lo hai visto,Pingu?..immagino di si...vero?

    ps:..ah,ho saputo che presto,forse, potrò conoscerti..;-)
    *serenella*

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