martedì 27 luglio 2004

La fine del guestbook

In questi giorni una serie di avvenimenti simbolici ha attraversato la mia vita. Forse un po' per semplificarmi la vita, li riconduco tutti allo stesso significato: la fine di un periodo ben preciso, e l'inizio di una nuova fase. Da oggi (28 luglio, ndr) è stato chiuso il guestbook dei Baustelle, che leggevo più o meno dallo scorso aprile. Più che il guestbook dei Baustelle, dovrei dire il guestbook sul quale scrivevano i fans dei Baustelle. Ci si scriveva dei Baustelle e di argomenti a loro correlati, usando questo termine nella sua accezione più vasta, quasi onnicomprensiva. In effetti io stesso avrò scritto si e no due volte qualcosa riguardante i Baustelle. Più che quello che scrivevo, comunque, sono state le persone che ho trovato lì a cambiare la mia vita, in quest'ultimo anno.
La prima cosa che mi aveva colpito, di quello strano assemblaggio di persone, era che si scrivessero delle lettere e si mandassero dei pacchettini tra di loro così, senza neanche essersi mai visti, senza chiedere nulla in cambio, solo per far ascoltare a qualcun altro la propria musica, per conoscersi. Ho pensato che chi di questi tempi è capace di perdere un pomeriggio a preparare un cd o a scrivere una lettera a una persona che non ha mai visto solo per raccontarsi, doveva per forza essere speciale. Allora preparai anche io la mia prima compilation per raccontarmi: era "une femme douce". Da allora ne ho fatte tante altre, e mi sono raccontato così bene che alla fine posso dire di essermi fatto conoscere, da alcuni di loro.

Nei primi tempi in cui scrivevo sul guestbook, poi, avevo un sogno utopico: il guestbook - psicanalista. Io scrivevo le cose che mi passavano per la mente, e dalle reazioni degli altri riuscivo ad individuare i miei problemi. Non ebbi il coraggio di farlo, purtroppo, anche perchè non credo fosse un desiderio condiviso da parte degli altri, quello di fare un'autoanalisi di gruppo. Tornai a parlare di musica, ma ogni tanto penso che sarebbe stato bello. Ho sempre sognato di fare quelle discussioni di gruppo che andavano di moda negli anni '70, in cui si parla di sè per aprirsi e confrontarsi con gli altri. Una volta lo proposi anche ai miei amici Diego e a Martina: "dai, ci troviamo a casa mia, ci facciamo qualche domanda imbarazzante che abbia a che fare col sesso o con qualche trauma infantile, e appena individuiamo qualche debolezza cominciamo a scavare più a fondo". Il tutto da abbinare a un cineforum scelto con cura, naturalmente. Dopo un timido tentativo, in cui i due finirono distesi mezzi addormentati sul mio letto (ma la colpa era di Ken Park, film che aveva ben poco da dire), conclusi che la cosa era irrealizzabile.
L'idea mi era venuta vedendo Ecce Bombo, e le serate di autocoscienza in cui Michele (Nanni Moretti) e i suoi amici parlano dei loro problemi. Un po' per noia, un po' per capirsi. Una sera d'estate decidono di andare sulla spiaggia di Ostia per vedere l'alba, e mentre aspettano che il sole sorga cominciano a parlare delle loro vite, cominciando forse dalle cose più banali, di tutti i giorni. Le prime che vengono loro in mente. Proprio come succedeva nel guestbook dei Baustelle.


Goffredo: Ma non potremmo, intanto che aspettiamo l'alba, iniziare quelle riunioni di cui parlava Mirko. Parlare di noi, dei nostri rapporti con le donne. Parlare di noi, parlare di noi...

Cesare: A me la cosa interessa molto, però sono un po' imbarazzato. Io qui sembro l'unico...scusate ma io sono...contento. Mi piace il lavoro che faccio, sto bene con Flaminia. Dite voi, che ne so, io sarò realizzato.

Mirko: Il bancone su cui poggiava la vetrina dei sandwich e la macchina per gli espressi somigliava alla cassa da morto di mia nonna, e per un attimo la sentii sepolta lì, nel ghiaccio, in mezzo ai campari soda.

Michele: Sono stanco di questi film in cui ci stanno i tedeschi con la moto col sidecar che curvano prima di frenare. Grandi saloni, drappi. Grandi saloni, tutti nudi, 'mbriachi, che suonano al pianoforte, melodie. Tutti bambini, donne nude, tutti 'mbriachi.

Mirko: La notte, lì dentro, lì sotto, era gialliccia, solida, una crema di batteri, di virus, di germi ingrassati che noi frullavamo con le pernacchie dei nostri scappamenti.

Michele: Per cortesia basta...basta...

Mirko: Quello che scrivo la notte, riletto la mattina dopo già non mi piace più. Perchè?

Vito: Dovevo nascere cent'anni fa, nel 1848. Le barricate a Lipsia...a 22 anni avevo già fatto la comune di Parigi. Adesso, impiegato parastatale, con tutti i colleghi che passano tutte le ferie a seguire tutti i festival dell'Unità, con i balletti della Moldavia e con le ciocie importate dall'Ungheria. Gino Paoli, Pinocchio, Mike Bongiorno, Marilyn Monroe, Altafini, Gianni Morandi, Gianni Rivera, hanno avuto una funzione negli anni '60. Ma che stiamo facendo, ma che sta succedendo, ma quando vedremo il sole? Sto male, c'ho pure freddo.

Alla fine, quella mattina, il sole li sorprenderà dalla parte opposta rispetto a quella in cui lo stavano aspettando da ore. Mentre se ne accorgono delusi, passa un rigattiere in bici che spinge un carretto gridando a squarciagola "ecce bombooooo". Il senso, nel film e nella fine del guestbook, forse è tutto lì.

Da sinistra a destra: Goffredo, Vito, Michele, Cesare e Mirko.

8 commenti:

  1. la fine del guestbook mi colto talmente di sorpresa che non riesco a trovare la lucidità per esprimere le mie considerazioni. tanta delusione e tantissime cose da dire... ma non ci riesco. comunque non sarò io a drammatizzare... inizia un nuovo periodo anche per me. con le magnifiche persone conosciute attraverso il guestbook ci si sente attraverso i blog, le mail, gli sms, i cd. quel forum non mi appartiene. grandissimo pingu, as usual. bit

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  2. riesci a dire sempre le cose giuste nel modo giusto. hai tutta l'ammirazione (per quel che vale) di una persona che di solito fa tutto il contrario...

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  3. meraviglioso Cuore in inverno!!!
    f.

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  4. bello... ma sai che questa cosa io la faccio spesso? :)

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  5. che dire. il bauguest. uno dei miei film della vita, uno dei miei registi della vita. andiamo a trovare Olga.

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  6. per perdere pomeriggi a scrivere lettere o a preparare compilation + ke altro...proprio non deve passare nulla credo...senza offesa

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  7. nonsokisono, lascia stare che non è aria.......

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