giovedì 15 luglio 2004

Notting Hill

Penso di essere l'unico del mio corso di inglese, ma forse anche dei corsi precedenti, che invece di prendere in prestito le videocassette in lingua originale di, che ne so, "Ritratto di signora" o "Camera con vista", sceglie film come "Jason and the argonauts", o "Gladiator". Certo, così imparo che in inglese vello d'oro si dice "golden fleece", che la regione della Colchide si dice Colchis, che i tori affrontati da Giasone in una delle numerose prove per conquistare il vello d'oro avevano gli zoccoli "made of brass sharp enough to rip open a man from gullet to gizzard", e mille altre cose che mi saranno utilissime ai colloqui di lavoro o nei miei viaggi all'estero.

L'esercito di scheletri viventi, una delle prove che Giasone deve superare
per conquistare il vello d'oro nel mito degli Argonauti.

La signora addetta ai prestiti l'ultima volta però si è opposta alla mia scelta. Avevo deciso di prendere "The thin red line", ma mi ha fatto osservare che forse avrei avuto bisogno di dialoghi da tutti i giorni più che di sentir parlare di sesterzi, elicotteri, napalm o tori che soffiano fuoco dalle narici. Non potendo darle torto, ho preso "Notting Hill", per due motivi. Il primo è che la signora mi ha detto che Hugh Grant ha una pronuncia chiara e comprensibile. Il secondo motivo...beh...mi ricordo che un po' di tempo fa parlando con un mio amico pensavamo a quali dovevano essere i modelli a cui ispirarci per avere successo con le ragazze. Certo, ognuno doveva trovare un modello che gli fosse un minimo congeniale. Che ne so, non potevo scegliere Mel Gibson o Brad Pitt, per evidenti ragioni. Alla fine gli unici modelli di successo che realisticamente potevo prendere ad esempio erano De Niro in "Taxi driver" e Hugh Grant in "About a boy". Il primo, però, non avrebbe portato grosse novità alla vita che conduco adesso, e soprattutto non sarebbe stato tanto di successo con le ragazze, e allora si era deciso che il mio modello doveva essere Hugh Grant. Bello ma non appariscente, moderatamente colto, con quella timidezza impacciata che lo rende tenero e simpatico. Anche un po' sfigato, se vogliamo, ma un tipo di sfigato diverso dal mio eroe dell'adolescenza, che era appunto Travis in Taxi Driver. Quello le spaventava, le ragazze, mentre Hugh Grant è la classica persona che rassicura, ma con fantasia. Perfetto, dunque. Prendo Notting Hill così vedo un po' come fa lui, non si sa mai che possa servire.

Hugh Grant, che in "Notting Hill" impersona William Thacker,
il proprietario di una libreria specializzata in libri di viaggio.

E così stasera mi sono visto questo film completamente inutile, con una Julia Roberts al cui posto avrebbero potuto mettere una sagoma di cartone e non se ne sarebbe accorto nessuno, il tutto per studiare le tecniche di seduzione del mio modello. Alla fine in effetti mi ci ritrovavo. Sfigato, sempre lasciato dalle ragazze ma mai con rancore, timido e impacciato ma fantasioso, e un po' bambino. Mi mancava solo una libreria, ma impegnandomi un posto come commesso in qualche libreria sarei riuscito a trovarlo...per il resto quasi ci siamo, anzi, la mia mansarda è molto più accogliente di casa sua, anche se manca il compagno di appartamento un po' spostato e la stampa del quadro di Chagall, anche quelli rimediabili. Per chi non l'avesse visto, il quadro nella casa di William è una stampa de "La Mariee" di Chagall. Anche la famosa attrice che ha incontrato per caso ama quel quadro, e la prima volta che lei capita (sempre per caso) a casa sua scopriranno questa comune passione, resa un'elegante metafora dell'amore dal genio sottile degli sceneggiatori, in questo dialogo:

Anna: I can't believe you have that picture on your wall.
William: You like Chagall?
Anna: I do. It feels like how being in love should be. Floating through a dark blue sky.
William: With a goat playing the violin.
Anna: Yes, happiness wouldn't be happiness without a violin-playing goat.

Un'immagine de "La Mariee" di Chagall. Alla fine la famosa attrice regalerà l'originale,
che casualmente aveva in casa, a William, come segno del suo amore per lui.


Ormai dentro di me pensavo che William non era un modello così inarrivabile, anzi, quasi mi somigliava, ad esempio nella scena in cui chiedeva a tutti i suoi amici riuniti in un pub se aveva fatto bene a respingerla, quando era tornata da lui con quella faccia da museo delle cere a chiedergli se la voleva ancora. E tutti i suoi amici gli danno ragione, sperando solo che gli passi presto. Invece Hollywood ancora una volta doveva proprio metterci il classico finale con l'inseguimento disperato, la dichiarazione pubblica di amore per sempre, ecc. ecc...
Mentre riavvolgevo la videocassetta deluso pensavo che in effetti Hugh come modello non era male, e che l'idea di lavorare nel mondo dei libri non era proprio da buttare, anzi, ma in quel finale mieloso e scontato non mi ci vedevo proprio. Sarà che forse ultimamente di happy end anche brevi nelle mie storie ne ho visti pochi, ma proprio non riuscivo a immedesimarmi, a vederlo come un eroe, perchè alla fine non aveva fatto quasi niente per ottenere ciò che voleva. Vuoi mettere con Giasone, o Maximus. Ma in fondo, bisogna dirlo, aveva avuto successo, conquistando l'attrice dei suoi sogni. Non è da lì che ero partito? Non dovevo vederlo come un breviario su come devo comportarmi con le ragazze più che come un film?
E allora magari una versione di Pingu-Hugh Grant funziona davvero, con le donne. Posso sempre provare. Va bene, deciso. Da domani pantaloni con le pences, camicia con le maniche arrotolate, giacca poggiata con disinvoltura sulla spalla, capelli pettinati con la riga in mezzo e humor inglese. Chissà, se funziona...

Hugh Grant, il mio futuro modello nell'approccio con le ragazze.

9 commenti:

  1. bè non male!!! sarei curiosa di vederti dal vero!! :)))

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  2. che coincidenza questo post...
    potresti dare un calcio alla tua esistenza e prendere a modello Harvey Keitel nel cattivo tenente. che poi alla fine anche Taxi Driver...
    ciao

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  3. Bello ma non appariscente??? Hugh Grant è uno degli attori più seducenti ed ammirati, per non essere volgare :)

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  4. Beh tutto è relativo, Hugh Grant è sicuramente meno appariscente di Brad Pitt, ad esempio, ma il mio non era un discorso propriamente estetico. Certo, come modello comportamentale anche il cattivo tenente non è male...soprattutto nella scena in cui blocca le due ragazze in macchina e...

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  5. che scena...
    poi vista oggi è ancora più impressionante, con le due ragazze fortemente anni ottanta e un dialogo assurdo che sembra andare avanti per sempre... show me...

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  6. toh, pingu, non avrei mai detto che il tuo modello fosse hugh grant. Il mio è un John Belushi...

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  7. ...........e daaaaaaaai ......
    .. dimmi !!!!!!!!!

    sei mein held !!!!

    a dopo !

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  8. ecco, giusto, proprio 'sto finale attendevo. meglio restare a medea che accoppa i figli e creusa, non credi?

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  9. si, Jason and the Argonauts finora resta indubbiamente il migliore :)

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