mercoledì 14 luglio 2004

Una passeggiata nel parco

Sto vivendo un momento meraviglioso e irripetibile della mia vita. Tutto in me è una potenzialità inespressa, o una risorsa sprecata, che alla fine è lo stesso. Quest’estate se volessi potrei fare delle vacanze meravigliose, potrei conoscere la persona che mi cambierà la vita, potrei creare qualcosa di concreto per cercare di sentirmi realizzato, potrei prendere e partire per un’avventura, una storia, un mondo diverso da quello in cui ho sempre vissuto.

Ed invece passo questi pomeriggi d’inizio estate al telefono, per cercare di convincere decine di vecchiette a vaccinarsi contro l’influenza, il prossimo inverno. Molte mi prendono come un confidente, mi spiegano per filo e per segno i loro acciacchi. Chi ha l’artrite, chi problemi di cuore, chi la pressione alta, chi ha paura, chi è sola...ogni tanto qualcuna mi chiede se posso chiamarla ancora, per parlare un po'. Altre invece addossano a me (e all’azienda sanitaria) le colpe della loro vita infelice. Qualcuno invece non ha tempo, deve prepararsi per andare al mare. Io ascolto tutto, mentre mi spiegano come hanno resistito alla morte di un marito, o a una vita di solitudine, e poi non so cosa rispondere quando mi chiedono: "come farò quando non riuscirò più a muovermi? Perchè non ho nessuno". Una, sconsolata, mi fa: “succederà anche a lei, vedrà...”.

Alla fine verso sera esco, e fuori all’aria aperta mi sento più libero. Vado al corso di inglese e di fianco a me è seduta una ragazza dal viso stanco, ma con un bellissimo sorriso. Parla inglese con un lieve accento romano, e durante un'esercitazione stentata di conversazione mi racconta qualcosa di sè. Lavora qui da poco, e vive da sola con suo figlio di un anno. Ha il nome di un ragazzo tatuato sul braccio, e non è l’unico ricordo di lui che non potrà mai cancellare. Mentre la guardo penso che domenica vorrei portarli al parco...

...è un'afosa domenica di luglio, e mentre guido la carrozzina le racconto qualcosa di me, per farla ridere. Poi mi allontano per andare in bagno e vado a prenderle un gelato di nascosto. Mentre ci riposiamo su una panchina, all’ombra di un albero, mi racconta la sua vita, e ad un tratto le viene da piangere, ma un attimo dopo sorride, perchè sa che tanto ormai il peggio è passato. La sera a casa sua la aiuto a preparare da mangiare mentre addormenta suo figlio. In quel momento, mentre io rigiro il soffritto e lei lo culla nel lettino, penso che vorrei che lui fosse mio figlio. O che lo diventasse. Non voglio che lei diventi come una di quelle vecchine sole, che risponde a uno sconosciuto al telefono e gli dice che non ha nessuno. Mi avvicino, mi verrebbe da abbracciarla, ma aspetto che lo faccia lei per prima. Lei mi legge negli occhi, e mi abbraccia. Che giornata faticosa. Per la prima volta nella mia vita, in questa afosa domenica d’estate, mi sento davvero utile a qualcuno. La sera, mentre torno a casa in macchina, penso che la mia vita, in quel momento, può essere rappresentata dal finale di "enemies/friends" degli Hope of the States. Da quegli archi più ancora che da quelle parole:

Come on people
Keep your friends close
Your enemies won't matter in the end
In the end, in the end, in the end…
In the end, in the end, in the end…

Finita la canzone, improvvisamente fa giorno, e non sono più nella mia macchina.
Una voce rompe il silenzio, prima lontana e poi sempre più vicina:

”That’s all for today, we will continue next lesson. Bye.”

16 commenti:

  1. sensazionale! pingu, leggerti è un bel modo di cominciare la giornata....

    nepo.

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  2. sono d'accordo con nepo...dopo aver letto il blog di pingu e' impossibile non cominciare la giornata con un sorriso...almeno nel cuore :-)

    *ele*

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  3. sei un grande sognatore...
    f.

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  4. sono venuta qui grazie alla segnalazione di Nepo. Il tuo post è stupendo, sia nelle parole, sia nelle immagini. Ho letto il tuo blog tutto d'un fiato. Complimenti davvero per il tuo stile originale e diverso dagli altri!

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  5. Sottoscrivo il commento di f.! Parafrasando il blog, in the absence of a way of life non ci rimane altro che la potenza creatrice evocativa del sogno e della fantasia! Complimenti per la playlist in cui brilla, come una supernova, il nome dell'unico, forse, vero erede di Eno e Cage, William Basinski, musicista, performer, film_maker, artista a tutto tondo, capace di riempire il vuoto dello spazio con quelle melanconiche installazioni sonore elettroniche! Davvero complimenti!

    Saluti, Nick67!

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  6. ciao amico Pingu,
    ho due occhiaie così, ma ti lascio un sorrisone!

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  7. post di successo caro!
    f.

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  8. Applausi.
    :)
    Sadik

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  9. Uno che adora pingu non poteva che essere un genio

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  10. chissà se lo leggesse lei cosa direbbe... :)

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  11. lascia perdere ragazze madri: troppi casini sotto!!

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  12. L'hai poi rivista?

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  13. so cosa vuol dire parlare al telefono con persone arrabbiate.. ma sole no. Sei proprio in gamba pingu. :)

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  14. che lavoro difficile, il tuo... io temo di non avere la forza d'animo x certe cose... tanto commossa leggendo della tua giornata e del tuo nuovo incontro... Buon week end, baci.

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  15. beh, insomma, con tutto il rispetto non santifichiamo troppo il Pingu :) Esistono lavori ben più difficili o nobili

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  16. già, anche perchè l'ho fatto per una settimana, e a parte alcuni casi quasi commoventi, il resto era un po' una palla...

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