giovedì 29 luglio 2004

Lost in translation

Certe volte succede. Incontriamo una persona, in momento in cui ci sentiamo davvero soli, davanti alla nostra vita e ai nostri problemi, e dal niente si crea un legame che solo un attimo dopo pare indissolubile. Sei capace di parlare con quella persona di cose di cui non riusciresti a parlare al tuo migliore amico. Un giorno fa non la conoscevi neppure, e ora ti sembra di non poterne più fare a meno. Ti chiedi com'è possibile, ti dici che non può succedere, non deve succedere, non è successo. Avevi solo bisogno di avere qualcuno vicino, e il caso ha voluto che fosse quella persona. Poi però tutto, dopo quel momento, ti riporta a lei. La tua solitudine ti riporta a lei. Magari, se la rivedrai tra qualche anno, non saprai più che cosa dirle, ma non dimenticherai mai quell'incontro.

Questa, più o meno, è la trama di Lost in Translation.



La prima sera che escono insieme, finiscono in un appartamento di gente conosciuta a una festa. Dopo qualche bicchiere, incomincia il karaoke. Si comincia con "God save the queen", poi lui canta "Peace, love and understanding" di Elvis Costello, e i testi delle canzoni cominciano a intrecciarsi con le loro vite.

As I walk through
This wicked world
Searchin’ for light in the darkness of insanity.
I ask myself
Is all hope lost?
Is there only pain and hatred, and misery?



Lei, sposata da poco, non è felice, perchè non si sente realizzata e suo marito la trascura. Vorrebbe che lui la capisse e le stesse più vicino, ma non sa come fare per attirare la sua attenzione.

Lei Canta "Brass in pocket" dei Pretenders.

Gonna use my arms
Gonna use my legs
Gonna use my style
Gonna use my sidestep
Gonna use my fingers
Gonna use my, my, my imagination
’cause I gonna make you see
There’s nobody else here
No one like me
I’m special so special
I gotta have some of your attention give it to me


Lui, sempre in giro per lavoro, è sposato da 25 anni con una moglie che ormai pensa soprattutto ai suoi figli, che crescono con un padre assente e lontano. Tra di loro non riescono più a parlare di niente, non si divertono più insieme, e lui forse ha capito che ormai non possono più tornare indietro.

Lui canta "More than this" dei Roxy Music.

I could feel at the time
There was no way of knowing
Fallen leaves in the night
Who can say where they're blowing
As free as the wind
And hopefully learning
Why the sea on the tide
Has no way of turning
More than this, you know there's nothing
More than this, tell me one thing
More than this, there's nothing



Mentre tornano a casa in taxi, all'alba, lui si addormenta, lei guarda fuori dal finestrino.
Ogni tanto si volta verso di lui, un po' incredula ma felice di essere lì, in quel momento.
In sottofondo si sente "Sometimes", dei My bloody valentine.

Close my eyes
Feel me now
I don't know how you could not love me now
You will know, with her feet down to the ground
Over there, and I want true love to grow
You can't hide, oh no, from the way I feel



Alla fine, come spesso capita negli incontri avvenuti per caso, due persone che un attimo prima hanno incrociato le loro strade ora devono separarsi, e riprendere il loro viaggio. Nei loro sguardi c'è di nuovo quel senso di mancanza che avevano all'inizio, nascosto dietro una finta indifferenza. Sentono che, pur essendosi conosciuti solo due giorni prima, si mancheranno. Forse è irrazionale, ma sarà così.
Si dicono un arrivederci che sa di addio, e ognuno va per la sua strada. Fa più paura, ora, sentirsi di nuovo soli. Vorrebbero dirsi grazie, e forse vorrebbero che quel grazie significasse "non andartene", ma le loro vite sono troppo distanti, per incontrarsi ancora. Poi un'ultima corsa, dietro di lei, ma non per restare, solo per salutarla un'ultima volta, per salutarla meglio. Con un abbraccio. Un piccolo bacio che dura un attimo. Grazie di essere stata lì, in quel momento. Quando si girano, per allontanarsi, sono decisi a non voltarsi indietro, ma sanno che non si dimenticheranno mai.


In sottofondo, come per mettere la parola fine a questa storia,
"Just like honey" dei Jesus & Mary Chain.


Walking back to you
Is the hardest thing that
I can do
That I can do for you
For you

12 commenti:

  1. Lost in translation è un film davvero bellissimo che racconta di un sentimento che non è amore e non è amicizia, ma forse più profondo, e che scatta, come dicevi tu tra persone che si son appena conosciute. Credo sia capitato a tutti di riuscire ad aprirsi così tanto con una perosna ppena conosciuta e sono assolutamente d'accordo con te: se la rincontrassimo, probabilmennte no sapremmo che dirle. perchè il momento magico dura poco e non si può ricreare.

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  2. è un film bellissimo!mi ha lasciato senza parole!adoro bill murray!mi ricorda tanto il mio viaggio in giappone!spero che passerai a trovarmi!bellissima l'attrice!ciao,di sicuro una di quelle storie che si vorrebbero vivere,ma si lasciano guardare!un film che dice tutto nell'impossibilità di parlare!sentimenti catodici!ogni tanto gli americani ci azzeccano!ciao

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  3. scarlet johanson è così bella. Ed i suoi piedi...

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  4. speravo che qualcuno notasse i piedi...e anche la mano di lui mentre li accarezza, quasi per sentire che lei è lì accanto.

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  5. in questo giorno tutto questo mi rattrista... la cosa del piede mi colpisce io la faccio sempre....

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  6. io l'avevo una donna bella come scarlet. I suoi piedi erano spesso freddi. Li riscaldavo. E lei si stringeva a me, era addosso a me. L'ho perduta. E non capisco.

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  7. già. certe volte succede. capita anche se non ci sente poi così soli...
    io questo film me lo sono perso...eppure ho la sensazione di averlo quasi quasi assaporato, con le tue parole.

    grazie per questo post.
    ciao
    rosa

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  8. anche se mi hai raccontato la fine, dev'essere proprio bello...

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  9. beh, il fatto di sapere già la fine non credo ti rovini la visione del film, alla fine non succede quasi niente, e più che nella storia il bello è soprattutto nella musica e nelle immagini... :)

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  10. qualcuno lamenta la mancanza della prima inquadratura del film ;-)

    eppoi, tutti in gita a Venezia dall'1 all'11 settembre?

    Tiz

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