Lo scorso marzo fui contattato da Matteo Monteverdi, responsabile programmi di marketing della divisione passeggeri di Trenitalia. Mi fece una proposta molto allettante: diventare testimonial unico della campagna pubblicitaria delle Ferrovie dello Stato nel 2004. Mi disse che secondo loro solo io ero in grado di trasformare i perenni ritardi dei treni in delicate e romantiche avventure. Dopo avermi visto, la gente avrebbe affrontato con sereno ottimismo le lunghe attese, gli scompartimenti lerci e puzzolenti, le lunghe code agli sportelli, felice di immedesimarsi nelle storie che mi avevano visto protagonista, sempre col sorriso sulle labbra. C’era già il copione di uno spot pubblicitario: nella prima inquadratura ero disteso sul letto, abbracciato a una bellissima ragazza bionda. In sottofondo si sentiva “besame mucho” in versione strumentale, suonata al piano. Nella seconda scena abbracciavo quella ragazza sulla porta, la baciavo sulla fronte e mi allontanavo, non si sa dove nè perchè. Era un addio o un arrivederci? Nell’ultima inquadratura camminavo nel sottopassaggio di una stazione con lo zaino in spalla. C'era Vinicio Capossela che cantava e suonava con la fisarmonica sempre “besame mucho”, ma in una versione molto più malinconica e struggente di quella di prima. Io lo guardavo sorridente, e gli lasciavo qualche spicciolo nel cappello. Mentre salivo sul treno, riecheggiavano in lontananza le ultime parole della canzone:
Besame, besame mucho, como si fuera esta noche, la ultima vez.
Besame, besame Mucho, que tengo miedo perderte, perderte despues...
In sovraimpressione una scritta a chiari caratteri bianchi, con sotto il logo di Trenitalia, recitava:
“E poi ci lamentiamo delle ferrovie, quando da grigie travertine arrugginite può nascere l'AMORE”
(questa, lo ammetto, era stata un’idea mia, riciclata da un vecchio sms...).
FINE
Il mondo di Pingu e quello di Trenitalia non erano però destinati a incontrarsi. L’organizzazione pachidermica di Trenitalia richiedeva l’approvazione del progetto da parte dei vertici del Cda, composto da vecchi e aridi matusa che optarono per una campagna dai toni più tradizionali. Come ricordo di quell’esperienza mi rimangono solo i prototipi di qualche manifesto, e ogni tanto immagino come sarebbe stato vedere le strade costellate da cartelloni giganti come questo.
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RispondiEliminao te lo sei sognato, o sei un pazzo clamoroso!:)))
ma hai fregato la borsa a Speranza?
mah, in questo caso direi la seconda...la borsa non è mia, si, anche se essendo blu si intona molto bene col mio vestiario :)
RispondiEliminagrande...
RispondiEliminaw le autostrade
RispondiEliminaenver, grande osservatore! gliel'ho prestata solo perchè si intonava al suo vestiario. e perchè si portasse dietro un po' di cianfrusaglie anche lui :)
RispondiEliminaune inzustizie di no crodi! ti cjol jo come testimonial de ILfurlanist, alore!
RispondiEliminasei un mito!!! :))))
RispondiEliminama che lingua è quella roba?
RispondiEliminaabbasso il friulano!w l'italiano puro!abbasso i dialetti!
RispondiEliminail friulano non è un dialetto ma una lingua per quanto cacofonica e da trogloditi/cavernicoli mancati!
RispondiEliminainteressante...si dovrebbe fare un discorso di linguistica e purismo...ma questa purtroppo non è la sede!
RispondiEliminami inchino. sei il mio eroe personale di oggi, anche perchè l'ultima volta che sono stato ad udine in treno ho dormito per terra e il controllore mi ha preso a calci per svegliarmi e controllare il biglietto...
RispondiEliminascommetto che quella su friulani-cavernicoli è di checco...abbastanza vera comunque: però chi non è un cavernicolo mancato del resto...dio boe pingu al'è mat: e jo 'o vares di intindimi di mats...
RispondiEliminaeh già, è proprio vero che te ne intendi, caro luca...cmq io conosco tutti gli anonimi qui, e sono sicuro che hai ragione :)
RispondiEliminaANZI...
RispondiEliminaviva i dialetti, viva Mauro Corona, viva Federico Tavan.
RispondiEliminaAdìu.... son arivats.... i umans.
va mo là!! Dopo la mia esperienza in treno di sabato, posso dire che ti appoggio in pieno come testimonial!
RispondiEliminatutti cavernicoli mancati?può essere ma qualcuno + degli altri però...w l'esperanto!
RispondiEliminaNon facciamo come i capponi di Renzo, ogni lingua ha dignità quanto le altre, a preservare il destino di Babilonia nei millenni; l'unica lingua degna di questo nome è la Lingua Originale, l'unica i cui termini siano al tempo significante e significato; non mi dilungo, mi limito qui a dar ragione al nostro amico, soprattutto per quanto riguarda i sabati di trenitalia, i treni gratis tra Mestre e Venezia e le offerte di Artesia.
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