domenica 27 giugno 2004

Soldatini

Ieri mio nipote ha trovato in soffitta i miei soldatini dei greci, dei troiani e (chissà poi perchè) degli egizi. Da piccolo avevo due tipologie di battaglie, tra cui scegliere nei miei lunghi pomeriggi passati a combattere sul letto, usando le coperte sfatte come montagne: la seconda guerra mondiale e la guerra di Troia. La scelta di uno dei due tipi dipendeva dall'umore, dalla giornata e anche dallo scenario. D'estate il giardino era più indicato per la seconda guerra mondiale, una volta reso fangoso con la pompa per simulare le foreste e gli acquitrini della Normandia. D'inverno il copriletto bianco sfatto richiamava lo scenario desertico della piana di Troia, quindi era più adatto ai greci e ai troiani.
Se giocavo alla seconda guerra mondiale, lo scontro era tra i tedeschi e gli americani (gli unici che avevo), con il loro corredo di carri armati, sidecar, jeep, armi di ogni tipo. Spesso i tedeschi dovevano vedersela anche con bande di irregolari (i partigiani) che erano i soldatini residui di vecchie scatole dei miei fratelli, tutti diversi l'uno dall'altro, con in mezzo donne, bambini, contadini... I tedeschi erano sì i più forti, ma solo perchè erano fatti alti, robusti, con l'elmetto e col fucile puntato dritto (non a tracolla o di traverso come gli altri). Certo, a volte l'astuzia degli americani e gli agguati e la guerriglia sporca dei partigiani riuscivano a cambiare un po' le cose, anche perchè non riuscivo proprio a parteggiare per i più forti.

Il secondo tipo di battaglia era tra i greci e i troiani, con in mezzo gli egizi, che a posteriori (ma anche allora) non capivo cosa c'entrassero. Avevo anche il cavallo di Troia con la botola per farci entrare i soldatini dentro, e una bellissimo tempio con le colonne da montare. Anche qui i favoriti erano i greci che impugnavano la spada, ma le schiere di arcieri troiani ogni tanto potevano avere la meglio. I più sfigati di tutti, però, per me allora erano gli egiziani, che avevano un esercito con dei vecchi col turbante in testa (i faraoni), alcuni seduti a gambe incrociate e a braccia conserte in meditazione (?!), e infine le mummie. Nella mia mente questo esercito di freak ben difficilmente avrebbe potuto contrastare le pesanti spade dei greci o le veloci frecce dei troiani, ma allora sottovalutavo il potere della meditazione e del misticismo...

2 commenti:

  1. Per me i più forti erano quelli di metallo, anche se marciavano coi loro moschetti a tracolla, mentre gli americani, di plastica, puntavano i loro fucili stando accuattati, mancando della statuaria fierezza dei kindergeniti armigeri settecenteschi; certo, giocavo anche con quelli in plastica, ma il loro atteggiamento poco cavalleresco, i fucili già puntati, la posizione abbassata per paura degli avversari, tradivano il loro essere deboli; ho sempre odiato il fare machiavellico..
    Ma l'altro esercito, che era internazionale ed antiquato, non finiva qui le sue stranezze, difatti marciava capeggiato da un elefante nano in silver-plate, un saggio animale

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  2. CLAMOROSO! Ti prego di credere a quello che stai per leggere. Ieri pomeriggio, essendo troppo pigro per andare sui colli bolognesi al festival Sciabolation, ho deciso di ripescare dal garage i soldatini, le macchinine e le costruzioni. Io e Marta abbiamo schierato le armate, e nel frattempo allestito casette in lego e carri in PlasticCity ItaloCremona. E le matchbox datate 1972-1985 facevano vroom vroom contro i mobili.

    E se avessi avuto una digitale avrei fotografato i soldati dismessi e mozzati col titolo "Pezzi d'uomo", a memoria dell'orrore delle guerre... li avevo già messi in bella posa...

    Mi strabilia tutto ciò.

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